PROGETTI SPECIALI

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PROCESSO EICHMANN

Il progetto integrale degli atti processuali del processo Eichmann
ha preso vita attraverso 4 volumi di carattere antologico,
pubblicati dal 2014 al 2016

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MARK TWAIN OPERA OMNIA

Nel 2014 – dopo una serie di titoli sparsi pubblicati negli anni –
prende il via il progetto ambizioso e visionario di tradurre tutta l’opera di Mark Twain.
Il progetto non segue un ordine cronologico ed è curato da Livio Crescenz

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CENTOTRENTACINQUE
Collana diretta da Filippo Tuena

La collana centotrentacinque esce in occasione del cxxxv anniversario
della fondazione della casa editrice, con una tiratura di 135 copie
numerate con numeri arabi, più 15 con numeri romani e fuori commercio.
La collana è disponibile al pubblico sul sito della casa editrice.

Arndt Paul Richard Lauritzen. Nato a Copenhagen (Danimarca) l’11 maggio 1915, Arndt Paul Richard Lauritzen ebbe una vita piuttosto avventurosa. Fu monaco, ufficiale antinazista dell’esercito danese, sacerdote, agente segreto (a quanto pare), e infine, per la parte qui narrata relativa a Parma dal ‘43 al ‘45, partigiano ardito e intrepido. Dopo numerose avventure, arrivato a Roma, grazie all’intermediazione del vescovo danese Suhr, fu assunto nella primavera del 1943 dalla famiglia aristocratica del marchese Antonio Meli Lupi di Soragna, come precettore del giovanissimo figlio, Lupo Luigi (un precettore provvisto di metodi poco ortodossi: oltre a materie propriamente scolastiche, per superarne la timidezza gli insegnò anche il pugilato…). E in tale veste, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, seguì i Soragna al nord accompagnandoli nella villa della famiglia a Vigatto (Parma), ove soggiornò come precettore, collaborando contemporaneamente con il locale parroco, per impegnarsi poi nell’attività partigiana, divenendo comandante della III Julia. Finita la guerra, Lauritzen, ritornò in Danimarca dopo il 1945 e si trasferì di nuovo in Italia nel 1953 dove svolse numerose attività, occupandosi d’importazioni ed esportazioni, ma anche d’imprese di varia natura, fra cui una casa editrice e una tipografia. Infine ritornò negli ultimi anni a Parma, provincia con cui aveva mantenuto peraltro contatti, occupandosi di radio e di tv locali: morì il 26 ottobre 1978, concludendo la sua vita movimentata, spericolata e rischiosa all’età di 63 anni.

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Mattioli 1885