PROGETTI SPECIALI

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PROCESSO EICHMANN

Il progetto integrale degli atti processuali del processo Eichmann
ha preso vita attraverso 4 volumi di carattere antologico,
pubblicati dal 2014 al 2016

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MARK TWAIN OPERA OMNIA

Nel 2014 – dopo una serie di titoli sparsi pubblicati negli anni –
prende il via il progetto ambizioso e visionario di tradurre tutta l’opera di Mark Twain.
Il progetto non segue un ordine cronologico ed è curato da Livio Crescenz

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CENTOTRENTACINQUE
Collana diretta da Filippo Tuena

La collana centotrentacinque esce in occasione del cxxxv anniversario
della fondazione della casa editrice, con una tiratura di 135 copie
numerate con numeri arabi, più 15 con numeri romani e fuori commercio.
La collana è disponibile al pubblico sul sito della casa editrice.

Jerome K. Jerome / Cura e manutenzione della donna

Sulla cura e la manutenzione della donna

Una volta mi capitò di confrontarmi con un’amica sul tema della luna di miele. Le chiesi, “Consiglieresti una lunga luna di miele o piuttosto un weekend lungo da qualche parte?” Seguì un gelido silenzio. Penso stesse guardando al passato più che al futuro per trovare una risposta alla mia domanda.
“Consiglierei una lunga luna di miele,” rispose infine, con calma. “Il classico mese di congedo matrimoniale.”
“Ma perché?” Insistetti. “Pensavo che ormai fosse tendenza diffusa cercare di rendere ogni cosa sempre più rapida…”
“A me sembra che sia una tendenza diffusa cercare di scappare da molte cose che sarebbe ben più saggio affrontare. Io, per quanto mi riguarda, preferisco mettere subito tutto in chiaro – intendo, prima un uomo e una donna imparano a conoscersi per quello che sono, meglio è.”
“Mettere subito tutto in chiaro cosa?” Le chiesi, incuriosito.
Se dovevo trovare un difetto in quella mia amica, era proprio la sua naturale inclinazione a esprimersi per enigmi.
Andò alla finestra e rimase lì in piedi, a guardare fuori.
“Mi pare che in qualche antica civiltà di cui ora non ricordo il nome,” disse, con lo sguardo ancora fisso sul marciapiede umido di pioggia, “fosse usanza diffusa imporre a ogni coppia che volesse sposarsi, o che pensasse d’amarsi abbastanza per accettare quel tipo di legame, di trascorrere una notte insieme nel Tempio. Il sacerdote li avrebbe accompagnati nei recessi segreti, tra passaggi oscuri, fino alla grande sala dove avrebbero udito la voce degli Dei. Lì il sacerdote li avrebbe rinchiusi, lasciandoli soli nel buio della notte. Una voce divina avrebbe rivelato alla coppia d’amanti come sarebbe stato il loro futuro insieme e avrebbero così scoperto se avevano fatto una scelta saggia. La mattina seguente il sacerdote sarebbe andato a riprenderli per riportarli alla luce del giorno, tra i loro concittadini. Nessuno aveva il permesso di chiedere o rivelare i segreti del Tempio. Ebbene, a me pare che le nostre lune di miele – siano esse a Brighton, in Svizzera o a Ramsgate, ovunque si vada per scelta o necessità – assomiglino molto a quella notte passata al buio nel Tempio di fronte all’altare di qualche oscura divinità. Due giovani si sposano, e noi ci congratuliamo con loro, li festeggiamo lanciando riso e petali di rose davanti al sagrato della chiesa, e poi li salutiamo sventolando i fazzoletti quando partono per il loro viaggio di nozze. Stiamo lì a guardare i volti radiosi e sorridenti che si allontanano scomparendo alla nostra vista. Poi ripiombiamo nella vita quotidiana, e dopo qualche tempo, un giorno, per caso, li incontriamo di nuovo, e scopriamo che le loro facce sembrano esser diventate più vecchie e cupe. E io mi ritrovo sempre a pensare che la Voce deve aver rivelato loro qualcosa, nel breve lasso di tempo in cui sono stati lontani. Ma ovviamente non mi azzarderei mai a chiedere, né credo che loro oserebbero rispondermi con sincerità.”
La mia amica sorrise, allontanandosi dalla finestra e riprendendo il suo posto al tavolino da tè. E ricominciammo a chiacchierare di fotografia, amici comuni e teatro.
Ma mi sembrava avventato agire sulla base del suo solo consiglio, per quanto mi fidassi di lei.
Le donne tendono sempre a valutare le cose con troppa gravità. E non sto certo dicendo che bisogna prendere la questione sotto gamba: per la maggior parte di noi è un affare serio, serissimo. Ma proprio per questo bisognerebbe sdrammatizzare.
È come quella cantilena infantile: Il piccolo Gino e la piccola Lina ruzzolano giù dalla collina / si sbucciano i ginocchi, sul capo hanno un bozzo e rovesciano tutta l’acqua del pozzo. Questo per restare su un piano di citazioni filosofiche.
Comunque: “Non piangete,” diremo a quei due piccini, “è infantile e non serve a nulla. Bisogna imparare a sopportare le avversità della vita. Il segreto è rialzarsi, sollevare il secchio da terra, e provarci ancora.
Il piccolo Gino e la piccola Lina asciugano le lacrime con la manina / e ancora guardando il ginocchio sbucciato raccolgono il secchio appena caduto.
A immaginarli ci viene da sorridere con tenerezza.
“Poveri piccini,” pensiamo, “che gran brutto ruzzolone. Si poteva pensare che si sarebbero mezzi ammazzati, e invece se la sono cavata con un ginocchio sbucciato. Che chiasso fanno sempre quei due!” E giudichiamo con grande stoicismo la caduta del piccolo Gino e della piccola Lina.

 

 

Da ‘Cura e manutenzione della donna’



Mattioli 1885