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Le ragioni dello sfondamento di Caporetto, da parte dell’esercito austro-ungarico del 1917, non sono del tutto note, almeno al grande pubblico che associa immediatamente questo nome al semplice e devastante concetto di disfatta totale. L’inarrestabile avanzata nemica costrinse tutti i nostri uomini sul Piave, dove solo dopo alcuni mesi si esaurì lo slancio offensivo nemico. Ci sarebbe voluto esattamente un anno di tempo, prima di rinnovare lo spirito d’offensiva e costringere, infine, gli invasori del “suolo sacro della Patria” all’armistizio, dopo la clamorosa “rivincita” di Vittorio Veneto.
| Caporetto, per le tante gocce di sangue chieste alla Nazione, fu il proverbiale vaso che trabocca dopo innumerevoli sacrifici e un luogo comune ancor oggi incompreso da molti studenti e studiosi dell’argomento. Fu vera catastrofe o lo spunto per risalire verso la riscossa? Entrambe le ipotesi ci indicano la verità. | A.G.
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