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Con il nono volume di carteggi verdiani in edizione critica pubblicati dall’Istituto nazionale di studi verdiani vengono presentate le oltre duecento lettere intercorse fra Giuseppe Verdi e la cantante austriaca Maria Waldmann, prima interprete del ruolo di Amneris in Aida alla Scala di Milano e mezzosoprano preferito delle prime esecuzioni della Messa da Requiem. E proprio per la Waldmann nel 1875 Verdi scrisse l’aria che sostituirà nella Messa la prima versione del “Liber scriptus”, dimostrando tutta la fiducia e l’ammirazione che riponeva nelle qualità interpretative della cantante. Il carteggio, che copre gli ultimi ventisette anni di vita di Verdi, riguarda in gran parte argomenti musicali, specialmente incentrati su Aida, Messa, Otello e Falstaff, ma anche personali, soprattutto da quando nel 1876 la Waldmann si sposò con il conte Galeazzo Massari di Ferrara. Al carteggio partecipa spesso anche Giuseppina Strepponi, che condivideva con la Waldmann una cordialissima e scherzosa amicizia, e che salda il quadro di un rapporto sincero e schietto che fece della Waldmann una corrispondente sempre gradita per i coniugi Verdi.
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