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Dal 1860 Giuseppe Verdi e Giuseppina Strepponi trascorrono l’inverno al mite clima della Ligura. Proprio la Strepponi spiega la predilezione per Genova; la città è in posizione strategica, sul mare e al tempo stesso non troppo lontana da Sant’Agata, e consente al marito il disbrigo degli affari in terre emiliane.
Ma il lungo e ricco rapporto del Maestro con la città ligure non è prodotto solo del clima e delle comodità. Contribuiscono a radicare i coniugi Verdi la bellezza e la vitalità del capoluogo, i numerosi cari e devoti amici, come ad esempio Giuseppe De Amicis, e il pubblico genovese che tributa al compositore ampi e meritati successi. La quarantennale frequentazione lascia alla città un ampio corpus di lettere conservate in diverse istituzioni, che oggi per la prima volta sono raccolte e commentate in questo libro impreziosito dai saggi introduttivi di Roberto Iovino e Raffaella Ponte.