22.00 €
Il 4 novembre 1859 Gioachino Napoleone Pepoli, Ministro delle Finanze del Governo delle Romagne, presenta al Governatore Generale delle Romagne – le quattro Legazioni dello Stato Pontificio – il Conto Amministrativo – Attivo e Passivo – del quadrimestre da giugno al 30 settembre 1859. In pari data pubblica il Bilancio Preventivo – Attivo e Passivo – dell’ultimo trimestre 1859. …I due documenti, i primi su cui si imposta la base del processo unitario per le Quattro legazioni nel Governo delle Romagne, precedono l’atto più rilevante di Pepoli, che, cessando da Ministro delle Finanze nel Governo Provvisorio delle Provincie dell’Emilia, nel quale si erano raccolti i domini ex-pontifici delle Romagne e le città degli ex Ducati di Modena e Parma, indirizza al suo successore, il Ministro delle Finanze, Francesco Saverio Vegezzi, un Rapporto che a ragione si può considerare la matrice politico-amministrativa ed economico-finanziaria della regione Emilia-Romagna, per l’analisi delle sue strutture e la visione d’assieme della sua economia.
La prima domanda da porsi – avverte Pepoli – sulle finanze dell’Emilia è se esse presentano un attivo od un passivo, se riescono di aggravio o di sollievo al nuovo Regno. Dall’analisi dei Bilanci delle tre realtà politico-amministrative riunite nel provvisorio Governo dell’Emilia, le rendite ordinarie prevalgono sulle spese ordinarie, l’attivo sul passivo.
Ai protagonisti del moto unitario era del tutto in secondo ordine tale valutazione: “Nell’immensa fiammata che portò l’Italia alla sua unità le considerazioni economiche in senso stretto non ebbero peso – ha scritto Epicarmo Corbino – Non si fece un calcolo del bene e del male che ne sarebbero derivati”. Infatti – ancora Corbino – “ l’unificazione si vedeva soprattutto come fattore politico e sentimentale”.
A parziale aggiustamento del pensiero di Corbino, sull’assenza di valutazioni economiche come motore del cambiamento, ma certo non ignorate nel determinarlo e portarlo a compimento, soccorre la Relazione di Gioachino Napoleone Pepoli sul Bilancio dell’Emilia, informata, puntuale, analitica: Pepoli ha analizzato i sistemi impositivi e la singole voci della provvista pubblica dei vecchi regimi, sottolineandone la disparità, la non equità, l’esosità del costo di riscossione, atti singoli condizionati dalla più fantasiosa varietà di unità di misura e mezzi di pagamento, in relazione alla popolazione degli stessi Stati e rapportata al Piemonte, così da avere un quadro generale di prospettive su cui impostare l’azione di Governo, ancorché effimera, dei vecchi Ducati e delle Quattro Legazioni, nell’attesa della soluzione plebiscitaria che li avrebbe legittimati nel nuovo Regno.