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Boone è un ragazzo che vive nel Kentucky con la famiglia in un momento in cui tutti si stanno dirigendo a ovest per trovare fortuna. Vittima, con la madre e il fratello, delle violenze del padre, una sera reagisce e colpisce il padre alla testa. Consapevole di averlo ferito e forse ucciso, decide di scappare per raggiungere lo zio cacciatore. Lungo la strada verso St. Louis incontra Jim Deakins e insieme iniziano un lungo viaggio-odissea, alla ricerca della nuova frontiera ma anche del significato stesso di libertà. Il romanzo esce in libreria nella primavera del 1947. È il primo di una saga di sei volumi. Guthrie è quasi stupito dell’accoglienza riservata al libro da parte di pubblico e critica. In tanti auspicano il Pulitzer, che arriverà col secondo romanzo della saga.
Nel frattempo, il protagonista è diventato uno dei simboli della controcultura e The Big Sky il romanzo che anticipa On The Road e ogni istinto libertario.
| Invecchiando, cominciava a sentire le cose in un modo diverso. Gli piacevano ancora vedere le colline e percorrere i fiumi, ma la metà del piacere era nel ricordare. Dopo che c’eri stato, un luogo non era più soltanto un posto qualsiasi. Si aggiungevano il tempo che ci avevi passato, le cose che avevi pensato, le persone con cui avevi bevuto. C’era un tempo iniziale e il posto in sé, e poi c’erano lo stesso luogo, il tempo e l’uomo che eri stato, tutti mescolati insieme, uno con l’altro. | A.B.G.
TRADUZIONE: Nicola Manuppelli
PAGNE: 452