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Una bella nave di recentissima e solida costruzione, la Golden Mary, parte da Liverpool per San Francisco, con a bordo una ventina di passeggeri diretti in California – attratti dalla corsa all’oro – tra cui la bellissima bambina Golden Lucy, nei confronti della quale il comandante nutre un’affettuosissima inclinazione. Al largo di Capo Horn, la nave urta contro un iceberg, e in poco tempo affonda.
Inizia così una lunga odissea dei sopravvissuti nel tempestoso oceano al largo del terribile capo. E nel descrivere quella condizione estrema di fame, di freddo e di gelo, con i naufraghi ossessionati dai fantasmi della disperazione, Dickens fa parlare in prima persona i diretti protagonisti, grazie all’artificio per il quale si trascrivono i giornali di bordo vergati dal comandante stesso e dal primo ufficiale.
| La luce brillava così in alto che riuscii a vedere l’enorme iceberg contro il quale avevamo cozzato, e che era spaccato a metà da cima a fondo, esattamente come la chiesa di Penrith che avevo appena sognato. | C.D.
TRADUZIONE: Boz
PAGINE: 76