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Cinque scritti a sfondo autobiografico sullo sforzo che richiede l'arte della scrittura, come ogni tipo di arte creativa. Scrivere è un lavoro a tempo pieno, fatto di tenacia, paure, bellezza, angoscia, che spinge gli affetti in secondo piano. Così nascono opere capaci di durare nel tempo. Questo volume propone: Il romanzo perduto (tratto da Death in the Woods e inedito in Italia), Noi ragazzini delle arti (tratto da Memoirs, 1940), Se qualcosa ci importa (uscito su rivista nel 1936), Conversare con gli scrittori (un estratto da Smythe County News in Hello Towns! del 1927), Appunti sul realismo (estratto da A writer's conception of realism, uscito in poche copie nel 1939).
| Era venuto presto a trovarmi in albergo, quella sera.
Voleva parlare dei certi miei racconti.
“Sembri sul punto di raggiungere qualcosa, in certi momenti,” disse. Concordammo che nessuno è mai abbastanza bravo per raggiungerlo – quel qualcosa. Che senso avrebbe d'altra parte continuare a provarci, se qualcuno ci fosse già riuscito? | S.A.
TRADUZIONE: Cecilia Mutti
PAGINE: 76