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Il trovatore è la più enigmatica fra le opere di Verdi. La sua vicenda non si connette a situazioni e ad ambienti storicamente definiti; è una vicenda non facilmente “raccontabile” ; tutto si risolve quindi sul piano della musica e della sua organizzazione. Per queste ragioni Il trovatore può trovare una sua chiave di lettura anche attraverso il linguaggio del cinema. Questo ed altro raccontano i saggi che formano questo Quaderno, offrendo un’interpretazione dell’opera che la fa uscire definitivamente dal luogo comune della “trilogia popolare”.
Il volume contiene saggi di:
Pierluigi Petrobelli, Quasi un’introduzione; Norbert von Pellwitz, Fonti letterarie de “Il trovatore”: “El Trovador” di Antonio Garcìa Gutiérrez; Carlo Matteo Mossa, “È bene che poeta e maestro sentano all’unissono!”; Gabriele Baldini, “Il trovatore”; Pierluigi Petrobelli, La struttura drammatica del “Trovatore”; Anselm Gerhard, Dalla fatalità all’ossessione: “Il trovatore” fra mélodrame parigino e opera moderna; William Weaver, Verdi, Visconti e “Il trovatore”; Luke Roberts, Per un “Trovatore” cinematografico; Alessandro Taverna, La musica nascosta.
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