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Dopo i primi tre dedicati al processo Eichmann, (Cinquanta chili d’oro, Un fiore mi chiama e Posso stare in piedi), ecco il quarto e ultimo volume della serie. Questo volume è esclusivamente dedicato alla lunga deposizione che rese l’imputato Adolf Eichmann, il quale, durante il processo, fu sottoposto all’interrogatorio del proprio avvocato difensore, all’incalzante interrogatorio del Procuratore generale e a quello, non meno incalzante sebbene condotto con più misura, del Presidente della giuria.
Si tratta di un testo in cui l’ottusa e testarda strategia difensiva dell’imputato diventa illuminante e paradigmatico quanto alle possibilità di manipolazione di una mentalità e una psicologia di massa proprie del fascismo, fenomeno che poi venne studiato e definito da personalità e filosofi quali Wilhelm Reich e Hanna Arendt.
Dunque, un documento straordinario sia dal punto di vista storico che più squisitamente filosofico e intellettuale.
E dato l’insanabile e irrevocabile contrasto tra la plumbea personalità dell’imputato contrapposta a quella del vivace e colto Procuratore generale Hausner, il testo qui pubblicato è un “dialogo impossibile” costellato di momenti di tensione, di drammaticità e di scontro secondo la migliore tradizione del “processo orale all’americana” che a tratti diventa un autentico testo teatrale, oltre a essere un documento storico ancora oggi inedito in Italia.
PAGINE: 272