14.90 €
Si può scherzare con e sui cadaveri? Secondo Alfred Hitchcok o Mark Twain sicuramente sì. Così la pensa anche Stevenson, che in questo bizzarro romanzo, scritto a quattro mani con il figliastro, mette in scena l’andirivieni di un cadavere e il suo smarrimento. Scritto nel 1889, è il primo ed unico romanzo umoristico dell’autore: due anni prima il figliastro Lloyd Osbourne gli aveva fatto leggere un suo appunto che conquistò subito il patrigno, il quale vide immediatamente quale meccanismo narrativo ingegnoso, fantastico, bizzarro, frenetico e stralunato si nascondesse in quell’abbozzo: delle 128 pagine scritte a mano dell’originale, 105 sono di pugno di Stevenson e solo le rimanenti 23 del figliastro.
| Discussero diversi piani, ma li bocciarono tutti. Ovviamente la stazione ferroviaria di Browndean era fuori questione perché in quel periodo sarebbe stata il luogo meno adatto da dove spedire un cadavere senza farsi notare. John propose sommessamente di acquistare una botte e di spedirlo come birra, ma le obiezioni che meritava una simile proposta erano così schiaccianti che Morris non si degnò nemmeno di rispondere. |
TRADUZIONE: Livio Crescenzi
PAGINE: 220