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Atti del Congresso internazionale di studi Parma, Teatro Regio-Conservatorio di musica “A. Boito” 28-30 settembre 1994
P. Petrobelli, L’esperienza teatrale verdiana e la sua proiezione sulla scena; M. Viale Ferrero, “Servire il Dramma”: le idee di Verdi sulla scenografia; P. Ross, Mehrdimensionalität als Stilprinzip in Verdis Spätwerk; M. Engelhardt, Verdi regista di “Aida”; N. Metelitsa, A. L. Roller the first scenographer of “La forza del destino”; M. T. Muraro, Nuovi significati delle scene dei Bertoja alla Fenice di Venezia; M. Pigozzi, Prampolini scenografo verdiano; O. Jesurum, Girolamo Magnani, interprete visivo delle idee di Verdi; N. Wild, Les traditions scéniques à l’Opéra de Paris au temps de Verdi; G. de Van, Teatralità francese e senso scenico italiano nell’opera dell’Ottocento; E. Sala, Verdi e il teatro di boulevard parigino degli anni 1847-1849; G. Agosti-P. Ciapparelli, La “Commissione Artistica dell’Accademia di Brera” e gli allestimenti verdiani alla Scala alla metà dell’Ottocento; M. Capra, L’illuminazione sulla scena ovvero L’arco voltaico non acceca la luna?; M. Conati, Il cantante in scena… fuoco, anima, nerbo ed entusiasmo…; M. Smith, Ballet, opera and staging practices at the Paris Opéra; H.-J. Lederer, “Wie dieses Problem gelöst wurde… war ein helles Wunder”: Verdis “Falstaff” unter Gustav Mahler und Alfred Roller; R. Parker, Reading the “livrets”. Or the chimera of “authentic” staging; K. A. Jürgensen, Come affrontare i balletti verdiani nella “mise en scène” di oggi?
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