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Diciotto short stories – alcune delle quali dimenticate e introvabili – qui in una nuova traduzione e in una veste che ricalca la prima edizione Scribner.
La Sveglia, che fece seguito nel 1935 a Tenera è la notte, è la quarta raccolta di racconti di Fitzgerald e l’ultima pubblicata in vita.
Nati nel periodo più buio della vita dello scrittore, questi racconti – fra cui le short stories di Basil e Josephine che rappresentano un breve romanzo all’interno della raccolta – sono un fulgido esempio dello stile impeccabile dell’autore. Ma soprattutto una cupa riflessione sulla giovinezza, sul ticchettio inesorabile dei secondi e sulla sveglia, che prima o poi suona per tutti.
Un mondo in ritardo, fuori dal tempo, l’illusione degli anni passati trasformata in un’oasi di freschezza nel mezzo di un totale abbandono.
Dopo l’innocenza, Fitzgerald affronta il tarlo del male e della delusione.
<< Il vento mosse una tenda e mentre lui si alzava per sistemarla, lei lo vide nella piena luce del mattino, pallido e spaventoso, i vestiti stropicciati e i lividi sul viso. Adesso odiava lui invece di quelli che gli avevano fatto del male. Poteva quasi avvertirlo mentre le scivolava via dal cuore, riusciva a sentire il vuoto che lasciava, e tutto d’un tratto non c’era più, e poteva anche perdonarlo o essere dispiaciuta per lui. Tutto in un istante. | f. s. f. >>
TRADUZIONE: Nicola Manuppelli
A CURA DI: Alessandra Mascaretti
PAGINE: 408