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La Camera di Commercio di Parma compirà il 13 maggio 2014 i duecento anni dalla propria costituzione ed il 6 luglio 2012 i centocinquant’anni dal Decreto che la rende conforme agli indirizzi del nuovo Stato unitario. La ristampa dalla prima Inchiesta Industriale svolta in Italia in quegli anni è quindi un doveroso omaggio a quanti operarono per l’affermazione dell’economia e dell’immagine della nostra Provincia in campo nazionale e nel Mondo. La Commissione Provinciale di Statistica parmense si trovò dinnanzi numerosi ostacoli, dalla semplice raccolta dei dati comune per comune, alla unificazione dei parametri da rilevare, alla ponderazione di dati di cui sfuggiva la dimensione reale, senza che vi sopperisse almeno una analoga dimensione qualitativa, in piena crisi di adeguamento di tutte le strutture pubbliche e private al nuovo sistema metrico decimale ed al sistema valutario unificato con la lira contro più di cinquanta valute a loro volta distinte per almeno quattro diversi gradi di apprezzamento, da quelle erose a quelle illeggibili. La commissione di cui facevano parte il “Grand Commis” Lorenzo Molossi, autore del primo censimento ducale del 1855, il giornalista David Rabbeno, cultore di studi economici e statistici, Giovanni Valentini, promotore dello sviluppo di Salsomaggiore, medico e già responsabile delle Statistiche Sanitarie del Ducato, Camillo Rondani insigne entomologo era coordinata dal dirigente di Prefettura Enrico Tessara. Le 897 schede raccolte vennero esaminate in più di 28 sedute della Commissione che redasse il rapporto e lo pose alle stampe nel 1866, a Firenze, dove il Ministero competente si stava trasferendo. È possibile trarre indicazioni utili da questa serie di dati? È una riflessione che non può mancare ad ogni economia matura che voglia conservare la propria originalità e freschezza: conoscere da dove viene, per sapere dove andare.