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Rubato da un ufficiale dell’esercito britannico durante l’ammutinamento indiano del 1855, il temibile zaffiro giunse in Inghilterra e fu causa delle più tremende sciagure per chiunque ne venne a contatto. Impossibile liberarsene: anche se venduto, regalato, smarrito, tornava sempre nelle mani del suo proprietario per perseguitarlo fino alla fine dei suoi giorni. Incastonato in un complesso amuleto studiato allo scopo di neutralizzarne gli effetti malefici è tutt’oggi depositato in quel tempio della scienza che è il Museum of Natural History di Londra. Questo racconto – ispirato a una storia vera – è tratto da una serie di documenti raccolti sotto il titolo di The Purple Sapphire and other Posthumous Papers pubblicati nel 1921.
| La rimozione dell’imbottitura rivelò una scatola in legno di sandalo. Dentro, perfettamente aderente, ce n’era un’altra. Ne contammo sette, una dentro l’altra. Nell’ultima, la più piccola, c’era lo Zaffiro Viola. Si trattava senza dubbio della più perfetta pietra che avessi mai visto. | C.B.
A CURA DI: Gianluca Salvatori
PAGINE: 80