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“Mangiando si impara a mangiare: di questo dovrebbe occuparsi la scuola, in accordo con la famiglia. Nelle scuole i ragazzi trascorrono la maggior parte della loro giornata. Ciò che più apprendono, lo apprendono da esperienze continuative, organiche, cooperative, semplici ma non semplicistiche. Il mangiar bene, cioè, non dovrebbe essere oggetto d’insegnamento (frontale, laboratoriale, esperienziale…) che si aggiunge a o entra trasversalmente tra tutti gli altri insegnamenti, frammentati e distribuiti nell’arco di un ciclo scolastico, ma un esercizio quotidiano da praticare e da approfondire insieme, come si pratica e si approfondisce la capacità di stare con gli altri, nel rispetto e nell’arricchimento reciproci”. Con queste premesse, il gruppo di lavoro interdisciplinare di ricercatori, studenti, insegnanti, specialisti e generalisti ha voluto interpretare EXPO 2015 come un’occasione per riflettere, sulle problematiche numerosissime dell’educazione alimentare ma soprattutto, sulle modalità che fino ad ora l’Italia ha intrapreso e su quelle che intende intraprendere “per nutrire la vita, per nutrire il pianeta” senza fare indigestione.
TARGET: Insegnanti, Genitori, Studenti, Educatori, Nutrizionisti, Biologi, Medici, Sociologi
ARGOMENTI: stato dell’arte dell’educazione alimentare nelle scuole italiane analisi critica dei metodi di divulgazione alimentare scolastica Expo 2015 e l’educazione alimentare come coinvolgere studenti e famiglie proposte di studio e nuove metodologie didattiche
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