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Il paesaggio, état mêlé, page de pages, parziale integrazione di singolarità e di circo-stanze con-tingenti, costituisce per Michel Serres la probabile ‘bussola concettuale’ del cammino verso la risposta all’odierno cruciale quesito della filosofia: che cosa resta da pensare quando si sa? Investito di una valenza cognitiva e di implicazioni eco-cosmo-onto-logiche, il paesaggio serresiano si configura come una feconda varietà di possibilità da cui guardare la ragione ‘monodroma’. Paesaggi umani; paesaggi di scienza; paesaggio della cronopedia; paesaggio naturale: questo il ‘cannocchiale visivo’ attraverso il quale il presente volume scruta la galleria degli attributi e dei genitivi dei paesaggi di Serres.
| Le nuove immagini dei paesaggi di scienza inaugurano e promuovono un’altra teoria della conoscenza: l’idea contemporanea, concreta e astratta insieme, schema e ritratto, intelligibile e sensibile; muovono il primo passo verso una nuova scienza cognitiva all’insegna di quella mistione che va a cambiare il modo di vedere dell’uomo, il suo modo di pensare, i saperi e la loro classificazione, la cultura e la filosofia, il corpo e il collettivo.| O.R.