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Un racconto spietato, mai tradotto in Italia, di uno dei pochissimi sopravvissuti al campo di sterminio diTreblinka. Una cronaca, al tempo stesso esatta e commossa, un testo sconvolgente sospeso tra il racconto e il saggio…
Esaurito
…Il referto fedele di un evento straordinario e straordinariamente crudele, perché l’uomo sappia e non dimentichi mai. Stampato clandestinamente in Polonia nel 1944, e poi, negli Stati Uniti dove venne subito tradotto in inglese e pubblicato già nel 1945, il testo è qui integrato dalla deposizione che il 6 giugno 1961Wiernik rese nell’udienza n. 66 al processo contro Adolf Eichmann.
Proprio io, che ho visto il tragico destino di tre generazioni, proprio io devo continuare a vivere a beneficio del futuro. È necessario raccontare al mondo l’infamia di quei barbari, così che i secoli e le generazioni a venire possano esecrarli. E sarò io a far sì che ciò accada. | y.w.
L’AUTORE
Yankel-Yakov Wiernik (1889-1972) nacque a Biala Podlaska, in Polonia. Di professione falegname, rinchiuso nel ghetto di Varsavia, il 23 agosto del 1942 fu deportato nel campo di sterminio di Treblinka, dove riuscì a sopravvivere grazie alla sua abilità di operaio specializzato, impiegato dai Tedeschi nei lavori di costruzione di diverse strutture, comprese le nuove camere a gas.Tra gli ideatori della rivolta che si verificò a Treblinka da parte degli internati e sopravvissuto fortunosamente alla sollevazione, Wiernik ritornò a Varsavia, dove, assunto il nome di Jan Smarzynski, simise in contatto con il movimento clandestino del Bund (Unione generale dei lavoratori della Lituania,Polonia e Russia), i cui componenti lo spinsero a mettere per iscritto la sua sconvolgente testimonianza.
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