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Andre Dubus si è meritato un posto di tutto rispetto nella letteratura americana per l’eloquenza, la passione e la forza: questa raccolta, una delle sue più belle, contiene quattro novelle, o racconti lunghi, e due short stories. La novella d’apertura Morti in mare è ambientata in Marina, ed è la storia di due giovani ufficiali, uno nero e uno bianco, che si scoprono amici sullo sfondo del razzismo degli anni ’60. Mentre Rose – uno dei suoi racconti più celebrati – con cui si chiude questa raccolta, è la storia di una donna che ammette la sua silenziosa complicità nella violenza del marito sui loro figli. In tutti i racconti, l’umano, lo spirito dell’uomo, trionfano su quelle che possono essere chiamate soltanto le forze delle tenebre: sono personaggi fotografati al crepuscolo, i loro visi arrossati, che cercano di trattenere le lacrime e di trovare una luce interiore nella notte che arriva.
| Nella mia vecchia Volvo, una volta aperto il finestrino per fare entrare un po’ d’aria fresca, e smaltita la stanchezza che provavo quando mi capitava di fare un’azione buona che non mi andava di fare, improvvisamente mi sentii felice che mi avesse chiamato. Una sensazione che mi sorprese e poi mi turbò, perché a trentatré anni non dovrei più sorprendermi. | A. D.
TRADUZIONE DI: Nicola Manuppelli
PAGINE: 280