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In questa sorta di diario di viaggio, inizialmente pubblicato su riviste periodiche e riunito in un unico tomo nel 1912, Synge descrive l’Irlanda rurale, quella dei tinkers (i famosi ‘zingari’ irlandesi), delle donne orgogliose della loro autonomia, dei lavoratori morti congelati nella torba, dei molti artisti senza tetto che si danno a una vita nomade. Un tentativo di raccontare il paese attraverso i suoi miti ma anche i suoi pregiudizi e tutta la sua fantasiosa libertà. Vagabondo in Irlanda ci svela un Synge degno erede della tradizione di un Thoureau e precursore dei viaggi ‘on the road’ di Kerouac.
Synge è riuscito a trovare un punto di forza, a piantare un albero le cui radici toccano il livello più profondo. / Seamus Heaney, premio Nobel 1995
| Questa processione lungo le torbiere olivastre, tra le montagne e il mare, in un grigio giorno di autunno, mi ha dato quella stretta al cuore che spesso può capitare di sentire in Irlanda – un’emozione che è in parte propria del posto, in parte il risultato della desolazione che ovunque accompagna la suprema bellezza del mondo. | J.M.S.
TRADUZIONE E POSTFAZIONE: Nicola Manuppelli
PAGINE: 196