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Proposto per la prima volta al lettore italiano nella sua forma originaria – così come pubblicato nel 1894 – questo volume racchiude due testi ‘gemelli’. Twain stesso racconta, nella sua introduzione e nelle altre note al volume, di un primo abbozzo nel quale prova l’incastro di due vicende in una, una farsa e una tragedia. Poi si accorge di non poterle tenere insieme e le divide. Da questa operazione chirurgica, ecco dunque nascere Wilson lo Svitato e I Gemelli straordinari, che è la parte farsesca del concepimento iniziale. Wilson lo svitato è un giovane avvocato di belle speranze ma di scarsa fortuna che, appena giunto in città, a causa di una battuta infelice viene scambiato per sciocco. Sarà lui a risolvere lo strano caso dei bambini scambiati nella culla da Rowena, la schiava dalla pelle bianca. In secondo piano appaiono qui due gemelli italiani, protagonisti invece dell’inedito testo I gemelli straordinari. Si tratta però in questo secondo caso di gemelli siamesi, e l’effetto, benché oggi possa apparire poco rispettoso, è di una comicità sconfinata: un paradossale uomo a due teste, l’una gentile, l’altra rozza, l’una astemia e l’altra alcolista. Mark Twain, al meglio del suo feroce umorismo, indaga la doppia natura dell’animo umano.
| Adamo non era che un uomo – e questo spiega tutto. Non voleva la mela per amore della mela, la voleva solo perché era proibita. L’errore fu di non proibire il serpente; in quel caso allora avrebbe mangiato il serpente. | M.T.
A CURA DI: Livio Crescenzi e Silvia Zamagni
PAGINE: 274