
31 Mar PER VOLTARE PAGINA: “La coppia d’innamorati” da “Amori londinesi” di Charles Dickens
Vogliamo portarvi altrove: non so se ne saremo capaci, ma ci proviamo con questi racconti. In fondo la letteratura è un mondo alternativo, una dimensione che supera la realtà, una fuga e un ritorno, un modo per vivere milioni di vite oltre alla nostra. Per questo abbiamo scelto alcuni racconti dal nostro catalogo, lasciandoci guidare come sempre dalla passione prima che dalla razionalità, e ve li regaliamo sul portale della casa editrice. Lo sappiamo, la carta è importante per noi come per voi che ci seguite, ma il momento impone di usare altre vie, e noi tutti ci dobbiamo adeguare. Insomma, sperando che vi tengano compagnia, da oggi, finché questa emergenza finirà, troverete le nostre idee, i nostri autori, le nostre storie migliori. Buona lettura.
Paolo Cioni
Un uomo ordina un braccialetto per la sua amante. Per errore glielo recapitano a casa, dove la moglie lo scopre … Sembrerebbe l’argomento di un romanzo già letto, eppure è proprio quello che accade a Charles Dickens, il quale, ovviamente, nega, nega tutto com’è dovere d’ogni marito sorpreso in flagrante. Quante cose possono nascere da un equivoco! Per esempio, un racconto decisamente… dickensiano, come questo, in cui l’autore ci fornisce una rassegna di numerosi tipi di coppie in cui ognuno può riconoscersi. Buon lettura!
Livio Crescenzi
Non esiste nulla come una coppia d’innamorati che costituisca la rappresentazione plastica del saggio e antico detto che il troppo stroppia.
Senza dubbio è opportuno e giusto che due persone unite nel sacro vincolo del matrimonio siano innamorate l’una dell’altra, ed è indiscutibile che sia molto piacevole sapere e vedere di persona che i due lo siano davvero; ma c’è un tempo per tutte le cose, e la coppia che è sempre e costantemente in uno stato di profondo innamoramento davanti a tutti è pressoché insopportabile. Nel fare quest’affermazione, vorremmo però che si capisse senza ombra di dubbio che non cerchiamo solo la simpatia degli scapoli, nelle cui obiezioni nei confronti delle coppie innamorate riconosciamo motivi e considerazioni di carattere personale. Ammettiamo che per quella sfortunata categoria della società possa esserci qualcosa d’irritante, di seducente, e di provocante, nell’essere costretti ad assistere a quelle dolci tenerezze e caste affettuosità che, per le coppie d’innamorati, costituiscono faccende normali di vita. Ma mentre riconosciamo il carattere naturale del danno cui vanno soggetti quegli uomini infelici, non intendiamo affidarci alle loro testimonianze prevenute né intendiamo rivolgerci alle loro menti infiammate e irritate. La nostra unica guida è quindi l’esperienza diretta e spassionata, priva di ogni pregiudizio; e in questo nostro breve saggio di carattere morale cerchiamo sia di riformare i trasgressori nuziali che offrire un tempestivo avvertimento a tutte le nuove coppie e anche a quelli che ancora non si sono incamminati nel loro pellegrinaggio verso le faccende matrimoniali.
Che tutte le coppie, presenti o future, traggano quindi profitto dall’esempio del signore e della signora Leaver, una coppia d’innamorati ad altissimo grado.
La signora Starling, una vedova che ha perso il marito quand’era ancora giovane, e ha perso se stessa più o meno nello stesso momento – perché, per sua stessa ammissione, da allora non è cresciuta nemmeno di cinque anni – dichiara che il signore e la signora Leaver costituiscono un modello perfetto di felicità coniugale. “Sono così innamorati”, dice la romantica vedova, “che si penserebbe che si siano appena fidanzati. Non c’è stata mai una simile felicità! Sono così teneri, così affettuosi, così attaccati l’uno all’altra, così innamorati, che davvero non esiste nulla al mondo di più affascinante!”
“Augusta, anima mia”, dice il signor Leaver.
“Augustus, vita mia”, risponde la signora Leaver.
“Canta qualche piccola ballata, cara”, esorta allora il signor Leaver.
“Non posso, davvero, mio caro”, risponde la signora Leaver.
“Ti prego, colombella mia”, insiste il marito.
“Non posso, amore mio”, risponde la moglie, “e sei molto cattivo a chiedermelo.”
“Cattivo, tesoro?” esclama il marito.
“Sì, molto, molto cattivo, e anche crudele”, risponde la signora Leaver, “perché tu sai che ho mal di gola, e che mi farebbe molto male cantare. Sei un mostro, e io ti odio. Va’ via!”
La signora Leaver ha detto “va’ via”, perché il marito l’ha presa per il mento: non ha fatto come gli è stato detto, ma, al contrario, le si è seduto accanto, e allora la signora Leaver dà degli schiaffettini al signor Leaver; e a sua volta lui dà degli schiaffettini alla moglie, ed essendo venuto il momento che tutte le persone presenti guardino da un’altra parte, tutti guardano da un’altra parte, e odono un sommesso suono come di sbaciucchiamenti, nel sentire il quale la signora Starling va completamente in estasi e sussurra alla sua vicina di casa che se tutte le coppie sposate fossero come loro, beh, che paradiso sarebbe questa nostra povera terra!
La coppia d’innamorati si comporta così in casa, quando forse sono presenti solo tre o quattro amici, ma, non avendo l’abitudine di essere riservati, quanto a questo interessante argomento, si comportano più o meno nello stesso identico modo anche quando sono all’esterno. In realtà, in alcune circostanze, come per esempio un pic-nic o una gita sul fiume, la loro amorevolezza si sviluppa e si esprime ancora di più, come abbiamo avuto l’opportunità d’osservare di persona la scorsa estate.
Era stata organizzata una grande gita sul fiume per andare a Twickenham, prima a pranzare e poi a ballare in una villa vuota sulla riva del fiume, affittata appositamente a questo scopo. Il signore e la signora Leaver facevano parte della comitiva, e siamo stati così fortunati da prender posto nella stessa imbarcazione, una lancia a otto remi manovrata da dilettanti, con una tenda a strisce blu identica alle magliette dei vogatori, e una bandiera rosso chiaro della stessa tonalità delle basette del capovoga. Dopo aver nominato il timoniere e dopo aver regolato tutte le altre questioni, gli otto signori si sono lanciati in un parossismo d’energia, spinti dalla marea e stimolati dalle osservazioni compassionevoli delle signore, che hanno tutte esclamato che sembrava davvero uno sforzo eccezionale – come in effetti era. In un primo momento abbiamo gareggiato con l’altra imbarcazione, che in modo galante si è affiancata; ma poiché quel divertimento è stato giudicato poco divertente, in quanto fonte di una grande quantità di schizzi che, tra l’altro, hanno inzuppato le torte fredde e le altre vivande, è stato bocciato all’unanimità, e noi siamo subito balzati in testa, mentre la seconda imbarcazione seguiva ingloriosamente nella nostra scia.
È stato allora che per la prima volta abbiamo conosciuto il signor Leaver. Nell’imbarcazione c’erano due vigili del fuoco-barcaioli, che sono rimasti fermi fino a che qualcuno non ce la faceva più; e uno di loro, che aveva assunto su di sé la direzione della manovra, è stato udito gridare con voce burbera: “Allontanatevi, numero due… fatevi in là, numero due… scansatevi, numero due… dite un po’, numero due, signore, pensate forse che ci sia una barca in palio?” Per la maggior parte, le persone presenti devono aver iniziato a chiedersi quale fosse tra i vogatori con la maglietta colui che avesse bisogno di simili consigli, quando un grido soffocato della signora Leaver ha confermato i dubbiosi e ha informato coloro che ancora non avevano capito; e tutti hanno osservato come il signor Leaver, con un cappellaccio in testa e senza cravatta, ha iniziato a sudare per lo spavento e visibilmente è finito per confondersi.
Subito la costernazione generale è stata ancora maggiore perché quello stesso signore (nel compiere accidentalmente l’impresa acquatica definita ‘cattura del granchio’) è caduto all’improvviso all’indietro e tutti hanno visto soltanto due gambe che si agitavano violentemente. Di nuovo la signora Leaver ha urlato penosamente più volte: “È forse morto? Non nascondetemi nulla… È morto?”
Ora, sarebbe bastato appena un istante di riflessione per poter convincere l’amorevole moglie che, a meno che il marito non fosse dotato di alcuni poteri sorprendentemente straordinari di capacità muscolari, non sarebbe potuto essere morto dal momento che scalciava con tanta energia; ciononostante, la signora Leaver ha gridato di nuovo: “È morto? è morto?” al che tutti hanno urlato:
“No, no, no”, fino a quando il signor Leaver è stato rimesso a sedere, e anche il suo remo (che, abbandonato a se stesso, aveva avuto modo di esibirsi in ogni genere di esercizio rovinoso per le teste) gli è stato di nuovo infilato in mano, grazie agli sforzi dei due vigili del fuoco-barcaioli. La signora Leaver allora ha gridato: “Augustus, tesoro mio, siediti qui accanto a me”; e il signor Leaver ha detto: “Augusta, amore mio, sta’ tranquilla, non mi sono ferito.” La signora Leaver, però, ha gridato di nuovo ancor più penosamente di prima: “Augustus, tesoro mio, siediti qui accanto a me”; e allora tutta la comitiva in generale, che sembrava preoccupatissima che se il signor Leaver fosse rimasto dove stava, era assai probabile che avrebbe potuto dare un ottimo contributo all’annegamento di tutti, in modo del tutto disinteressato si è schierata con la signora Leaver, e tutti hanno detto che era giusto, sarebbe dovuto andare a sedersi accanto alla moglie, e che lui non era abbastanza robusto né allenato per un esercizio fisico così impegnativo, e sarebbe stato meglio se non si fosse mai cimentato in quell’impresa. A malincuore, alla fine il signor Leaver ha raggiunto la moglie e si è adagiato ai suoi piedi, e lei, chinandosi su di lui, ha detto: “Oh, Augustus, come hai potuto spaventarmi in quel modo?” e il signor Leaver ha detto: “Augusta, tesoro mio, ma io non avevo nessuna intenzione di spaventarti”; e allora la moglie ha detto: “Amor mio, sei un po’ deboluccio…”; e lui a sua volta ha detto: “È vero… hai ragione, tesoro mio”; e hanno amoreggiato a lungo sotto il velo della signora Leaver, fino a quando alla fine il marito è riemerso di nuovo e con aria amabilissima ha detto che gli era sembrato di aver udito qualcosa a proposito di panini e bottiglie di birra.
La signora Starling, che faceva parte della comitiva, davanti a quella scena è andata in brodo di giuggiole e ha continuato a mormorare sottovoce: “Ma quanto sono innamorati!” o: “Quant’è bello vedere un uomo e la moglie così felici insieme!”
Dal momento che siamo una specie di cugini, ci è sembrato molto poetico osservare che i cuori che battono all’unisono come i loro rendono la vita un paradiso di dolcezze; e che quando creature affini sono così reciprocamente attratte in nome di sentimenti talmente nobili e delicati, ebbene, ci sembra che le nostre anime partecipino a una felicità più che terrena. Al che, a seconda dei casi, abbiamo risposto: “Certamente”, o “Verissimo”, o ci siamo limitati a fare solo un sospiro. A ogni nuovo gesto della coppia d’innamorati è esplosa di nuovo l’ammirazione della vedova; e quando la signora Leaver non ha permesso al marito di togliersi il cappello per timore che il sole gli picchiasse in testa con conseguente rischio di febbre cerebrale, alla signora Starling sono addirittura spuntate le lacrime agli occhi e ha detto che tutto ciò le ricordava Adamo ed Eva.
La coppia d’innamorati ha continuato ad amoreggiare fino a Twickenham, ma quando finalmente siamo arrivati (e l’equipaggio amatoriale sembrava assetatissimo fino al punto d’essere minaccioso), i due innamorati erano più allegri e vivaci che mai, perché la signora Leaver ha lanciato delle pietruzze al signor Leaver, e il signor Leaver ha rincorso la moglie sul prato, nel modo più innocente e incantevole. A pranzo, il signor Leaver ha rubato una fettina di lingua bollita alla signora Leaver, e la moglie si è vendicata sul pollame del marito; e quando la signora Leaver stava per andare a prendersi un po’ d’insalata d’aragosta, il signor Leaver gliel’ha impedito dicendo che le avrebbe fatto male, e allora la moglie se n’è subito dispiaciuta, il che le ha offerto l’opportunità di far finta d’essere imbronciata, e di fare tante altre moine. Ma questa era solo la sorridente superficie dei loro sentimenti, non le potenti profondità del flusso che scorre tra loro, fino a che, per dire la verità, la comitiva piuttosto inaspettatamente non si è divisa a causa del seguente incidente. È avvenuto che il signor Leaver si è messo a scherzare con gli scapoli che avevano iniziato per primi a fare battute su quell’argomento, facendo finta di rimpiangere di non far più parte della loro schiera e lamentandosi del suo nuovo stato ormai così decaduto. Anche il solo scherzare su questo argomento è stato insopportabile per i sentimenti della signora Leaver, per cui ha esclamato ad alta voce: “Non mi ama più, non mi ama più!”, ed è crollata in uno stato da far pena tra le braccia della signora Starling, e poi, essendo subito svenuta, quella brava signora e il marito l’hanno portata in un’altra stanza. Immediatamente dopo il signor Leaver è tornato di nuovo di corsa tra gli altri per chiedere se nella comitiva ci fosse un medico, e dal momento che in effetti
un medico c’era (quando mai, in una qualsiasi comitiva, non ce n’è uno?) il signor Leaver e il medico si sono allontanati in fretta insieme.
Il primo a ritornare è stato il medico, il quale, tra i suoi amici più intimi, lo si è visto ridacchiare e fare strizzatine d’occhio con un modo di fare tutt’altro che da medico; e poi è tornato anche il signor Leaver con un atteggiamento però addirittura solenne, e in risposta a tutte le domande ha scosso la testa e ha dichiarato che Augusta era troppo sensibile per sopportare simili scherzi – opinione che la vedova ha subito confermato. Essendo stato comunque chiarito che la donna non era in pericolo imminente, tutti gli altri si sono recati a ballare sul prato ed erano tutti allegrissimi e felicissimi, e hanno tutti flirtato parecchio… circostanza, quest’ultima, senz’altro attribuibile sia al bel tempo sia alla piacevolezza del luogo, che tutti sanno quanto siano l’ideale per simili innocui divertimenti.
Nel trambusto generale, il signore e la signora Leaver sono sgattaiolati fino alla barca, e si sono accomodati sotto la tenda, con la signora Leaver che ha reclinato la testa sulla spalla del marito che stringeva la mano della moglie con calore, e sono rimasti lì, guardandosi di tanto in tanto in volto con aria malinconica e trasporto reciproco. La vedova, che sedeva in disparte, faceva finta d’essere immersa nella lettura di un libro, ma di soppiatto li osservava da dietro il ventaglio; e i due vigili del fuoco-barcaioli, che stavano lì accanto sulla riva intenti a fumare la pipa, si davano l’un l’altro di gomito e sorridevano tra loro scherzando sul quadretto. Quasi nessuno della comitiva ha avvertito la mancanza della coppia d’innamorati, mentre quasi tutti si sono congratulati di cuore per la loro scomparsa.
Traduzione di Livio Crescenzi
Riproduzione vietata. Tutti i diritti riservati.
‘AMORI LONDINESI’ È ACQUISTABILE QUI: http://mattioli1885.com/libro/amori-londinesi/